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Cenni storici

Cenni storici


Il comune di San Damiano Macra, come tutta la Valle Maira, fu abitato dai Romani, come testimonia la lapide funeraria nella cappella cimiteriale di Pagliero, da cui risulta che un appartenente alla tribù Pollia, Marco Esomnio Severo, voleva ricordare la moglie Blaia e la figlia adottiva Disiana.

Durante i secoli successivi si avvicendarono orde di barbari che seminarono morte e distruzione e che determinarono la costruzione di roccaforti, tra cui quella di San Damiano.
Nella Carta di fondazione dell'Abazia di Caramagna del 1028, con cui il Marchese Olderico Manfredi faceva donazione delle decime della Valle Maira per la fondazione del convento, compaiono San Damiano, Pagliero, Paglieres.
Verso la metà del XII secolo questo territorio cadde sotto il Marchese Bonifacio di Busca e fu in seguito ceduto ai Marchesi di Saluzzo a cui gli abitanti giurarono fedeltà.

Alla fine del XIV secolo vennero formulati gli Statuti da cui risultava che l'odierno territorio comunale era diviso in quattro comuni indipendenti: Lottulo, Paglieres, Pagliero e San Damiano. Questo periodo fu caratterizzato da una eccezionale prosperità economica e attività artistica, come testimoniano ad esempio le notevoli opere dei fratelli Zabreri.

Con il decadere del Marchesato di Saluzzo queste zone passarono ai Savoia e nel 1616 furono cedute ai Marchesi Maillard di Tournon.
Nel 1716 il comune di Pagliero perse la sua indipendenza e si unì a quello di San Damiano Macra, seguito nel 1929 da Lottulo e Paglieres.

Agli inizi del 1900 grazie all'intervento dello statista Giovanni Giolitti, il cui nonno era notaio a San Damiano, vennero effettuate alcune importanti opere pubbliche, come il ponte sul rio Pagliero nel 1908.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il comune attraversò un triste periodo che culminò con l'orribile incendio del 30 luglio 1944 ad opera dei nazifascisti, in cui furono rase al suolo San Damiano, Lottano e Podio.

Nel dopoguerra il fenomeno dell'emigrazione che prima era stagionale, si trasformò in definitivo trasferimento verso posti più industrializzati.
Oggi San Damiano Macra ha un'area artigianale in località Sant'Antonio; la Parrocchia è molto attiva in ambito sociale; la Casa di Riposo offre posti di lavoro e assistenza agli anziani; la corale "La Reis" è composta da giovani che con il canto alpino trasmette quella cultura montana che si è persa con il progressivo spopolamento delle valli.